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.James K. Polk
L'undicesimo presidente degli Stati Uniti
Spesso definito il primo presidente del "cavallo oscuro", James K. Polk è stato l'ultimo dei Jacksoniani a sedere alla Casa Bianca e l'ultimo presidente forte fino alla guerra civile.
Nacque nella contea di Mecklenburg, nella Carolina del Nord, nel 1795. Studioso e industrioso, Polk si laureò con lode nel 1818 presso l'Università della Carolina del Nord. Da giovane avvocato entrò in politica, prestò servizio nella legislatura del Tennessee e divenne amico di Andrew Jackson.
Alla Camera dei rappresentanti, Polk era un luogotenente capo di Jackson nella sua guerra contro la Banca. Ha servito come presidente tra il 1835 e il 1839, lasciando per diventare governatore del Tennessee.
Fino a quando le circostanze non hanno sollevato le ambizioni di Polk, è stato uno dei principali contendenti per la nomina democratica a vicepresidente nel 1844. Sia Martin Van Buren, che avrebbe dovuto vincere la nomina democratica a presidente, sia Henry Clay, che sarebbe stato il candidato Whig, hanno cercato di eliminare la questione espansionistica dalla campagna dichiarandosi contrari all'annessione del Texas. Polk, tuttavia, ha affermato pubblicamente che il Texas dovrebbe essere "annesso nuovamente" e tutto l'Oregon "rioccupato".
L'anziano Jackson, intuendo correttamente che il popolo era favorevole all'espansione, incoraggiò la scelta di un candidato impegnato nel "destino manifesto" della nazione. Questo punto di vista ha prevalso alla Convenzione Democratica, dove Polk è stato nominato al nono scrutinio.
"Chi è James K. Polk?" Whig deriso. I democratici hanno risposto che Polk era il candidato che si candidava per l'espansione. Ha collegato la questione del Texas, popolare nel sud, con la questione dell'Oregon, attraente per il nord. Polk ha anche favorito l'acquisizione della California.
Anche prima che potesse entrare in carica, il Congresso approvò una risoluzione congiunta che offriva l'annessione al Texas. In tal modo hanno lasciato in eredità a Polk la possibilità di una guerra con il Messico, che ha presto interrotto le relazioni diplomatiche.
Nella sua presa di posizione sull'Oregon, il presidente sembrava rischiare la guerra anche con la Gran Bretagna. La piattaforma democratica del 1844 rivendicava l'intera area dell'Oregon, dal confine della California verso nord fino a una latitudine di 54'40', il confine meridionale dell'Alaska russa. Gli estremisti hanno proclamato "Cinquantaquattro quaranta o combatti", ma Polk, consapevole delle realtà diplomatiche, sapeva che nessun corso, a parte la guerra, avrebbe probabilmente conquistato tutto l'Oregon. Fortunatamente, né lui né gli inglesi volevano una guerra.
Si offrì di stabilirsi estendendo il confine canadese, lungo il 49° parallelo, dalle Montagne Rocciose al Pacifico. Quando il ministro britannico ha rifiutato, Polk ha riaffermato la pretesa americana sull'intera area. Infine, gli inglesi si stabilirono per il 49° parallelo, fatta eccezione per la punta meridionale dell'isola di Vancouver. Il trattato fu firmato nel 1846.
L'acquisizione della California si è rivelata molto più difficile. Polk ha inviato un inviato per offrire al Messico fino a $ 20.000.000, oltre alla liquidazione delle richieste di risarcimento dovute agli americani, in cambio della California e del paese del New Mexico. Poiché nessun leader messicano poteva cedere metà del suo paese e rimanere ancora al potere, l'inviato di Polk non fu ricevuto. Per fare pressione, Polk ha inviato il generale Zachary Taylor nell'area contesa del Rio Grande.
Per le truppe messicane questa era un'aggressione e attaccarono le forze di Taylor.
Il Congresso dichiarò guerra e, nonostante molta opposizione del Nord, sostenne le operazioni militari. Le forze americane ottennero ripetute vittorie e occuparono Città del Messico. Infine, nel 1848, il Messico cedette il New Mexico e la California in cambio di $ 15.000.000 e dell'assunzione americana delle richieste di risarcimento danni.
Il presidente Polk aggiunse una vasta area agli Stati Uniti, ma la sua acquisizione fece precipitare un'aspra lite tra il nord e il sud sull'espansione della schiavitù.
Polk, lasciando l'incarico con la salute minata dal duro lavoro, morì nel giugno 1849.
Fonte:
Le biografie presidenziali su WhiteHouse.gov provengono da "The Presidents of the United States of America", di Frank Freidel e Hugh Sidey. Copyright 2006 dell'Associazione storica della Casa Bianca.
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Sarah Childress Polk
Sarah Childress Polk era sposata con l'undicesimo presidente degli Stati Uniti, James Polk. Ha servito come First Lady dal 1845 al 1849.
Sete e rasi la piccola Sarah dava per scontati, cresciuta in una piantagione vicino a Murfreesboro, nel Tennessee. Figlia maggiore del capitano Joel e di Elizabeth Childress, ha guadagnato qualcosa di più raro dalla ricchezza di suo padre. Mandò lei e sua sorella a scuola, prima a Nashville, poi all'"accademia femminile" dei Moravi a Salem, nella Carolina del Nord, una delle pochissime istituzioni di istruzione superiore a disposizione delle donne all'inizio del XIX secolo. Così ha acquisito un'educazione che la rendeva particolarmente adatta ad assistere un uomo con una carriera politica.
James K. Polk stava gettando le basi per quella carriera quando l'ha incontrata. Aveva iniziato il suo primo anno di servizio nella legislatura del Tennessee quando si sposarono il giorno di Capodanno del 1824; lui aveva 28 anni, lei 20. La storia racconta che Andrew Jackson aveva incoraggiato la loro storia d'amore; ha certamente reso Polk un protetto politico, e come tale Polk ha rappresentato un distretto al Congresso per 14 sessioni.
In un'epoca in cui la maternità ha dato a una donna la sua unica carriera riconosciuta, Sarah Polk ha dovuto rassegnarsi all'assenza di figli. Inoltre, nessuna donna ammetterebbe un proprio ruolo politico, ma la signora Polk trovò spazio per la sua mente astuta e per le sue abilità sociali.
Ha accompagnato suo marito a Washington ogni volta che poteva, e presto si sono guadagnati un posto nei circoli sociali più selezionati. Costantemente, ma in privato, Sarah lo aiutava con i suoi discorsi, copiando la sua corrispondenza, dandogli consigli. Per quanto le piacesse la politica, lo metteva in guardia contro il superlavoro. Le porgeva un giornale – “Sarah, ecco qualcosa che vorrei che tu leggessi…” – e anche lei si metteva al lavoro.
Devota presbiteriana, si rifiutava di partecipare alle corse di cavalli o al teatro; ma ha sempre mantenuto contatti sociali di valore per James. Quando tornò a Washington come presidente nel 1845, lei salì alla sua posizione elevata con facilità ed evidente piacere. È apparsa al ballo inaugurale, ma non ha ballato.
In contrasto con i valzer di Julia Tyler, i suoi spettacoli sono diventati famosi per la calma e la sobrietà. Alcuni resoconti successivi affermano che i polacchi non servirono mai il vino, ma nel dicembre 1845 la moglie di un membro del Congresso registrò nel suo diario i dettagli di una cena di quattro ore per quaranta alla Casa Bianca: bicchieri per sei diversi vini, dallo champagne rosa al porto rubino e al sauternes, "formava un arcobaleno attorno a ciascun piatto". Abile in conversazioni delicate, la signora Polk godeva di ampia popolarità e profondo rispetto.
Solo tre mesi dopo il pensionamento nella loro nuova bella casa "Polk Place" a Nashville, morì, sfinito da anni di servizio pubblico. Vestita sempre di nero, Sarah Polk visse in quella casa per 42 anni, custodendo la memoria del marito e accettando gli onori a lei tributati come onori a lui dovuti. La casa divenne luogo di pellegrinaggio.
Durante la guerra civile, la signora Polk si tenne al di sopra dei conflitti di sezione e ricevette con dignità i leader dell'esercito confederato e dell'Unione; tutti rispettavano Polk Place come terreno neutrale. Ha presieduto la sua casa fino alla sua morte nel suo 88° anno. Sepolta accanto al marito, fu addolorata da una nazione che era arrivata a considerarla un prezioso legame con il passato.
Fonte:
Le biografie delle First Ladies su WhiteHouse.gov provengono da "The First Ladies of the United States of America" di Allida Black. Copyright 2009 dell'Associazione storica della Casa Bianca.
Immagini web.
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